MESSAGGIO DI NATALE 1994
Passano gli anni, ma la notte di Natale resta sempre una notte di prodigio. Essa mi
ritrova ogni volta bambina, con gli occhi stupiti e il cuore colmo di gioia, immersa nel sacro
mistero del Verbo Incarnato, dinanzi al presepe. Oh! Quale magia compie in me la notte
santa! Contemplando il presepe, pian piano mi sento rapire e trasportare lontana, a
Betlemme, accanto ai pastori, che vanno alla grotta, e chiedo loro del Santo Bambino. La
dolce magia dura per delle ore davanti al presepe, perché proprio qui il mio spirito riceve
stimolo e raccoglimento, utile alla contemplazione e alla preghiera.
E’ proprio per questo che amo farmi fare ogni anno il presepe, antico amore della mia fanciullezza, un amore
trasmessomi con amore dalla mia adorata mamma: colei che costruì il mio primo presepe.
Conservo ancora molte statuine di gesso di quand’ero piccola, quelle statuine che passavano
di mano in mano tra noi bambini, prima di essere collocate intorno alla grotta.
La costruzione del presepe avveniva ogni anno in una dolce atmosfera di pace, durante la quale gli adulti ci
stupivano, costruendo stradine, ponti, montagne, ruscelli e altro, con semplici pezzi di legno,
di carta, di vetro, di specchio! Ricordo anche gli odori delle tradizionali pietanze di Natale e penso con nostalgia al
suono delle cornamuse che gli zampognari venivano a suonare davanti alla mia casa.
Contemplando la grotta di Gesù Bambino, ora penso con dolce malinconia alle lontane serate
di dicembre trascorse in famiglia e in modo particolare rivedo la mia casa, che la sera della
vigilia si riempiva di parenti, felici di cantare, di scherzare, di giocare insieme alla tombola.
Alla memoria mi affiorano altri bei ricordi, tra i quali ce n’è uno molto tenero, che riguarda la
deposizione del Bambinello nella grotta, allo scoccare della mezzanotte del 24 dicembre.
Ogni anno un cuginetto (o una cuginetta) veniva scelto per compiere il tradizionale
rito di famiglia e gli altri bambini lo seguivano in giro per tutta la casa, fino al presepe, in
pigiama o in camicia da notte, con in mano una candela accesa, cantando insieme ‘Tu scendi
dalle stelle’, mentre gli adulti ci guardavano pieni di gioia e di emozione. A questo rito
famigliare seguivano gli auguri, gli abbracci e i baci. Conserverò sempre in me il ricordo del
volto, delle parole e dei gesti di mia madre al momento degli auguri di Natale.
Oh! Notte santa, notte di prodigio, di amore e di bontà, in cui le stelle e la luna sono
più luminose e più belle, notte in cui la natura incantata resta in attesa del Redentore! Notte di
Natale, donaci ancora Gesù, Luce del mondo! Dissipa le tenebre in cui vaghiamo inquieti,
rivelaci l’Amore misericordioso del Padre, che si dona a noi, per stare vicino a noi e salvarci.
Ridonaci la gioia e la speranza.
Notte santa, intenerisci e converti i cuori più duri, i cuori di
coloro che provocano ancora l’odio, la discordia, la divisione, la guerra!
Notte di luce, dona speranza a tutti i poveri della terra, sollievo agli ammalati,
conforto ai prigionieri, agli emarginati, agli oppressi! Distogli i nostri occhi da noi stessi,
dalle nostre sicurezze, dalle nostre comodità e portaci allo scoperto, per essere investiti dalla
grazia, per andare incontro a Gesù che viene, per essere folgorati e trasformati dalla sua luce,
contagiati e guariti dalla sua umiltà, dalla sua bontà, dal suo amore.
Notte di Paradiso, scuoti le nostre coscienze assopite, consenti che ciascuno di noi
abbandoni per sempre gli abiti usati, per essere da Gesù rivestiti di luce, di semplicità e di
pace. Permetti ad ogni uomo di uscire dal proprio egoismo, dall’indifferenza che uccide, dalla
cupidigia, e di aprirsi all’amore, per correre incontro ai fratelli, che nel mondo aspettano di
essere consolati e accolti, per iniziare con loro il cammino nuovo della vita, della speranza e della pace.
Notte di Natale, quest’anno sii più ricca di doni per tutti. Fa che ogni uomo accolga
con gioia il lieto messaggio degli angeli che cantano “Pace agli uomini di buona volontà”.
Possa questa notte santa portare serenità e speranza soprattutto ai prigionieri. Che ognuno di
loro senta il bacio del perdono di Gesù, il quale questa notte nasce nella povertà e presto
morirà per espiare anche i loro peccati. Nel dolce bacio di Gesù ogni fratello e ogni sorella,
che sta in prigione, trovi la forza di andare avanti, di cambiare vita, di espiare serenamente la colpa.
Notte santa di Natale, santifica i nostri giovani. Suscita in loro sante vocazioni. Infondi
loro lo Spirito di semplicità e di purezza, che si respira davanti al presepe, fa che scoprano il
vero valore della vita, che comprendano il significato del dolore, del sacrificio, della rinuncia,
per intraprendere la via dell’impegno e insieme costruire un mondo migliore.
Notte santa, distogli le loro orecchie dal rumore del mondo e guidali al silenzio del
presepe, scenario delle beatitudini evangeliche, parla loro della sacralità della vita e della
famiglia, dell’amore, inteso come dono, perdono, condivisione.
E voi che mi ascoltate, uscite dalle vostre case e seguitemi. Andiamo tutti a Betlemme, confondiamoci con gli umili pastori,
regaliamo i nostri cuori al Re dei re.
Prostriamoci davanti alla grotta e contempliamo l’amore
della Santa Famiglia, immagine dell’Amore trinitario, di cui Gesù Bambino è questa notte
messaggero. Invochiamo l’amore per ogni famiglia del mondo, soprattutto per quelle più
lacerate dalla discordia e dall’odio. Imploriamo libertà e pace per tutti i popoli del mondo, in
particolare per coloro che sono ancora dilaniati dalla ferocia e dalla guerra. Sono certa che in
questa notte straordinaria i cieli sono aperti e scende la grazia di Dio con abbondanza!
Nuccia